Società di pensieri n.2

Descrizione

numero 2
giugno 1992

rivoluzioni, impegno e disimpegno, la macchina del tempo
dedicato a Ernst Toller*

Stefano Casi, Editoriale
Barbara Smith, In movimento
Gianni Scalia, Divagazioni sulla “rivoluzione” (oppure Politeia en logois)
Gao Xuechao, “Eppure, non ho niente da dire”
Loredana Alberti, Le radici del cuore
Antonio Attisani, Il segreto della vera rivoluzione
Alba Solaro, Le vertigini del rap
Alberto Capitta, Amore cuore fiore
Aldo Braibanti, Sette dialoghetti morali (evasi dai tempi di molte gratuite zone urbane)

Una pallottola è una pallottola è una pallottola, fotografie di Mabel Palacín e Marc Viaplana

 

* (le dediche di Società di pensieri sono solo ideali: generalmente gli articoli non riguardano esplicitamente l’autore dedicatario)

 

Brani dal secondo numero:

 

… Questa notte è così lunga ed è difficile riuscire ad addormentarsi. E’ come se sentissi questa notte proiettata oltre lo spazio e il tempo, sembra una notte eterna, senza fine. La differenza fondamentale rispetto a tutte le altre notti è che in questo momento non nutro il desiderio di poter assaporare una nuova alba perché la paura ha preso il sopravvento dentro di me… una folle paura del colore rosso sangue dei primi raggi del sole del mattino colpisce la mia anima e inonda la mia mente facendomi cadere in preda ad un senso di profondo sconforto e di acuta disperazione. Le persone che vivono di ciò che scrivono hanno perso il loro lavoro a meno che non siano andate contro la propria coscienza. I soldati non hanno versato il loro sangue invano, ora vengono ricompensati di tale sacrificio con gli epiteti di ‘difensori della Repubblica’ comparsi su tutti i giornali…

Gao Xuechao

 

… Era una giornata come questa, calda, con sole in cielo azzurro e gli uccelli cantavano armoniosamente, issati sulla selva delle antenne televisive. Null’altro. Pensai di scrivere qualche parola che non facesse perdere il Senso ma il Senso viene dato dal come vivi. Così anche per le rivoluzioni. Ma la rivoluzione della mia anima come quella delle tante che mi avevano preceduta sapevo essere relegata in un silenzio ed un’offesa immani. Non c’è appartenenza di lingua, né schieramento, né luogo che ti accolga. Nel tempo della Storia non c’è spazio per il suicidio di una donna se non nell’ambito del sentimento e della fragilità del sesso. Così per Antigone, per Plath, per Bachmann, per Cvetaeva, per Woolf…

Loredana Alberti