Pasifae Autodafé


di e con Andrea Mattei
direzione Davide Tortorelli
fotografia Nicolas Labati
produzione 9C Teatro APS in coproduzione con Teatri di Vita

Chi è Pasifae? Una donna, una regina, un mito, un pretesto. Nella mitologia greca, Pasifae è spinta dagli dèi a innamorarsi e congiungersi con un toro, da cui nascerà il Minotauro, e poi gettata dal marito, il re Minosse, nel mare. Nell’interpretazione di Andrea Mattei, autore del testo vincitore del Premio del Direttore nel concorso Giovani Realtà del Teatro e qui diretto da Davide Tortorelli, la regina, ormai morta ma insepolta, chiede agli spettatori-giudici di ascoltare le sue ragioni e arrivare a una condanna o un’assoluzione: donna sadica e crudele o vittima del fato? Un autodafé che mescola affondi affilati tipici della migliore stand-up comedy agli afflati del racconto mitico, non privo di riferimenti scottanti all’attualità. “Pasifae Autodafé”, che viene portato a termine a Teatri di Vita grazie a una residenza artistica, è il primo pezzo di una trilogia sul mito scritta da Mattei, che proseguirà con “Una Giocasta”.

Andrea Mattei si forma alla Scuola di Teatro di Bologna Galante Garrone, a cui seguono diverse masterclass con Teatro Due e ERT. L’incontro con Liv Ferracchiati e Daria Deflorian lo avvicina alla scrittura scenica, e proprio “Pasifae Autodafé” è il suo primo testo che approda in scena. Come attore ha lavorato per diversi registi come Natalino Balasso, César Brie, Daniele Abbado, Nicoletta Robello, Matteo Tarasco e Giacomo Giuntini.

Davide Tortorelli è diplomato al Conservatorio di Parma in chitarra classica e si è perfezionato poi in direzione d’orchestra. Come dramaturg si è formato alla Scuola Iolanda Gazzerro (ERT). Per Marco Baliani è stato attore (Antigone) e aiuto regista (Edipo). Inoltre ha recitato in diversi film. A Fidenza ha fondato e diretto 9c Teatro APS, dove svolge il ruolo di regista, dramaturg e attore. Inoltre è educatore in comunità per minori.
Entrambi hanno lavorato nella produzione di Teatri di Vita XYZ Dialoghi leggeri tra inutili generazioni di Andrea Adriatico.

Visioni critiche e social

Ecco nei più intimi spazi di Teatri di vita al Pratello un primo studio da quello che dovrebbe divenire un trittico mitologico nelle intenzioni di Andrea Mattei una delle giovani rivelazioni di questa edizione di premio scenario 2025. Fresco vincitore del premio Periferie con questo assaggio de L’isola dei ciccioni felici, ha riproposto nel fine settimana questo suo primo studio datato 2024, dal titolo Pasifae, ovvero quella che nel mito era la moglie di re Minosse a Creta e madre destinata al sacrificio di sé, del mostro Minotauro, partorito dopo un illecito sacrilego e voluttuoso accoppiamento con il toro sacro. In scena Mattei ha l’allure di una sciura del nord ripassata nel cabaret brechtiano strehleriano con tanto, infatti, di parrucca rossa alla Milva, ma la parlata toscana della “su nonna” che invece aveva opposta coloritura politica e dà vita ad un grottesco dai sapori testoriani variegato ai gusti della stand up interattiva e del kitsch dei nostri tempi.

Pertanto ci si ciba di carne un po’ cannibalescamente in scena, si inghiotte terriccio, si tossisce ed arriva il fatale momento contest in cui il pubblico è chiamato a schierarsi e a compiere o non compiere un piccolo atto performativo finale che non spoilereremo, ma che potrebbe dare pace all’infelice protagonista autonarrante o au contraire, rimandare tutto indietro in loop. Ai posteri l’ardua sentenza? Nell’after Mattei ci racconta che vorrebbe portare avanti il progetto con altre due topiche figure femminili quali Giocasta e Clitemnestra, che vede come partiture molto fisiche tanto da avere in mente un tomato splatter per raffigurare la moglie madre di Edipo. Non bisogna precorrere i tempi però, perché intanto la vincita a Scenario lo vincola ad iniziare almeno in novembre una residenza al Due Mondi di Faenza, nel suo caso, per rendere il corto opzionato dalla giuria, uno spettacolo da presentarsi poi in gennaio a Roma insieme agli altri finalisti suddivisi per categoria. Naturalmente se ne riparlerà.