La voluntaria

Marisa, una dottoressa in pensione, si offre come volontaria per una ONG in Grecia. La regola è mantenere un distacco emotivo dai rifugiati. Ma presto la donna si affeziona ad Ahmed, un bambino traumatizzato dalla scomparsa dei suoi genitori: determinata a cambiargli la vita, Marisa intraprende un percorso che la porterà ad esplorare i limiti tra l’amore per il prossimo e il bisogno di sentirsi utile. Al centro del film sta proprio l’intricata questione della solidarietà, tra automatismi istituzionali e impeti affettivi, tra scoperta di un mondo alieno e inevitabile sguardo postcoloniale ed eurocentrico. Intrico pressoché irrisolvibile, qui presentato in modo esemplare e doloroso, grazie a una notevolissima Carmen Machi che nel rapporto con l’orfano migrante ci mostra tutta l’ambigua impotenza che ci attanaglia di fronte a un fenomeno così sconvolgente.