Società di pensieri n.3

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Società di Pensieri

RIVISTA TRIMESTRALE DI CULTURA

diretta da Stefano Casi

Edizioni :riflessi, 1992

numero 3
dicembre 1992

stallo, ieri e domani, scacco al re
dedicato a Samuel Beckett*

euro 5,00 anziché 6,20
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Descrizione

numero 3
dicembre 1992

stallo, ieri e domani, scacco al re
dedicato a Samuel Beckett*

Stefano Casi, Editoriale
Alda Merini, I versi deportati
Terence Davies, Nei miei occhi di bambino
Marcello Sambati, Corpo scritto a matita
Fausto Rossi, Dei suoni, del silenzio
Salah Methnani, L’oggi che non c’è mai
Michele Perriera, Un colpo di sole
Stefano Casi, Noci e banane
Nicola Fano, Il cielo sopra Dublino
Andrea Zlatar, Il tempo del lento morire

Nel giardino di Darwin, fotografie di Enzo e Raffaello Bassotto

 

* (le dediche di Società di pensieri sono solo ideali: generalmente gli articoli non riguardano esplicitamente l’autore dedicatario)

 

Brani dal secondo numero:

 

… Demoniaco arbitrio ciò che è stato in passato, dal vilipendio alla croce alla mancanza di amore a una vita permeata di odio e di totale espulsione dalla vita. Si verifica nei racconti notturni quando tutto diventa specie e abrasione, e allora abbiamo netta l’idea fissa della materia di quei cumuli di sangue arretrati, che non vengono vivificati da alcuna passione. Certamente soltanto la passione può decifrare le scorie e rendere bene la combustione della vita…

Alda Merini

 

… Ho vissuto due rivoluzioni personali. La prima, come ho già detto, a sette anni, quando mi hanno portato per la prima volta al cinema a vedere Singing in the rain ed è stata davvero una rivoluzione, perché ha cambiato la mia vita. La seconda a undici anni. Ero tornato a casa per le vacanze estive, era un’estate torrida. Ero solo in casa con mia madre: lei era al piano di sotto mentre io ero salito di sopra per cercare qualcosa. Ho aperto la finestra che dava sul retro e un giovane muratore al lavoro sul tetto mi ha sorriso. Da quel momento ho capito che per me la storia sarebbe finita in un altro modo. E’ stato orribile. Ho provato una sensazione di puro terrore. Non capivo cosa stessi provando e perché, ma sapevo con certezza che era peccato…

Terence Davies

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