Descrizione
numero 13
dicembre 1996
i rimorsi, opere e omissioni, a giudizio futuro
dedicato a Jean-Paul Sartre*
Stefano Casi, Editoriale
Benedetto Valdesalici, Coazione di memoria
William J. Mitchell, Simpatia per il digitale
César Brie, Pensieri
Alberto Masala, Ab Angelo
Nizamettin Aric, L’uomo qualunque
L’arte carnale, fotografie di Orlan
* (le dediche di Società di pensieri sono solo ideali: generalmente gli articoli non riguardano esplicitamente l’autore dedicatario)
Brani da questo numero:
… Ci si porta dentro le persone come in piccole scatole. Quando si aprono ci sono dentro dei santini, li sfogli, leggi le preghierine, e, ateo o non ateo, libero o non libero, per separarti dalla gente capisci che bisogna tagliare dei legami.
Io avevo un cordone ombelicale che ni girava tutto intorno al collo e al corpo, c’ero affezionato, mi proteggeva, mi dava nutrimento.
Lo tagliai con la spada.
Quel giorno mi parve di essere rinato.
Non c’era altra via d’uscita.
Poi, il 16 febbraio sento le campane…
Benedetto Valdesalici
…Ecco che oggi l’angelo ritorna.
Nonostante un impossibile percorso.
Non tace, ostile ed accanito si ribella all’ordine, mostrando insofferenza per l’organizzazione.
Va, tende verso la situazione irreparabile, ma ne rifiuta la colpa.
Non si presta al ricatto insensato ed assoluto di chi pronuncia la sentenza, che giunge con puntuale imposizione.
L’angelo emarginato non sopporta gerarchia, e muove ricevendo coscienza, rivalutando il senso, che per definizione è estraneo all’assoluto come all’ideologia.
Lui mi ha detto che è tempo di tracciare linee con le parole sacre.
Ne raccolgo il mandato…
Alberto Masala
…Già in Turchia mi ero avvicinato al cinema recitando come protagonista in due film che sono stati bloccati per alcuni anni prima di essere distribuiti con tagli imposti dalla censura, Birgunun Hikayesi e Kurban Oldueum. In Turchia sono entrambi molto conosciuti e a volte a Berlino, dove abito, posso vederli via satellite alla televisione turca. Lavorare come regista, però, lavorare a un film mio, è stata un’esperienza difficile: non avevo alcuna esperienza per assumermi la responsabilità dell’intero film, ma soprattutto Un canto per Beko doveva essere un film curdo e non poteva essere girato in un posto qualunque in Europa…
Nizamettin Aric