L’auto dei comizi
drammaturgia Andrea Adriatico, Alessandro Fullin
uno spettacolo di Andrea Adriatico e Alessandro Fullin
con
il Vate: Alessandro Fullin
Ermione: Fiat 500
produzione Teatri di Vita
con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Comune di Bologna, Provincia di Bologna, Regione Emilia Romagna
Terzo episodio della serie
Dopo le spose, il silenzio, le fughe, ecco un nuovo passaggio del progetto seriale Automobili sulla linea dell’ombra.
Questa volta le quattroruote di Teatri di Vita si infilano in mezzo a un comizio d’altri tempi per raccontarci in maniera ironica e irriverente le gesta di un redivivo eroe degli arrembaggi: Gabriele d’Annunzio in viaggio verso la mitica “presa di Fiume” a bordo di una fuoriserie d’eccezione, una vecchia Fiat 500, la sua “Ermione”…
Un Vate in Cinquecento corre verso la leggendaria Presa di Fiume rievocando gesta poetiche e amorose. Riuscirà ad arrivare, a bordo di un’utilitaria chiamata… Ermione?
Ebbene sì: Gabriele d’Annunzio ritorna a salvare la Patria sotto le spoglie un po’ improbabili di un logorroico aviatore pronto a nuove sfide, mentre arringa il pubblico convenuto in un improvvisato comizio patriottico che mescola Beffe di Buccari e Odi al Super-Eterosessuale.
Protagonista dello spettacolo che rievoca in maniera ironica e irriverente le gesta dell’eroe degli arrembaggi è un outsider assoluto del teatro comico: Alessandro Fullin, i cui spiazzanti proclami sull’arte del superuomo tuonano da dentro il piccolissimo abitacolo di una Fiat 500 gialla, tra incitamenti irridentisti e sogni da esteta malinconico.
Con il co-autore e regista Andrea Adriatico, Fullin compone una “strana coppia” teatrale imprevista e riuscita: uno dei protagonisti della sperimentazione teatrale più sofisticata e il fool pirotecnico campione dell’ironia camp, nuova stella televisiva di Zelig.
Scarica Il Suggeritore (ottobre 2003) con l’intervista ad Alessandro Fullin.
Visioni critiche
Alessandro Fullin è stato votato da Antonio Audino come “miglior nuovo attore” della stagione nel referendum dei Premi Ubu 2004.
In fondo, quali sono i punti di contatto tra Fullin e D’Annunzio? Pare nessuno, a basarsi sulla leggenda, uno grande amatore di donne, l’altro, per prudenza, non è mai andato oltre alla sua balia. Però, chi lo sa, meglio tornare all’arte modernista: “Non si può pagare un biglietto per vedere una checca vestita d’aviatore”. No, certo, ma per vedere D’Annunzio vestito da Fullin sì. Applausi.