domenica 18 marzo ore 17

Fa’afafine

Mi chiamo Alex e sono un dinosauro

 

testo e regia Giuliano Scarpinato

con Michele Degirolamo

in video Giuliano Scarpinato e Gioia Salvatori

visual media Daniele Salaris – Videostille

progetto scenico Caterina Guia

assistente scene e costumi Giovanna Stinga

luci Giovanna Bellini

illustrazioni Francesco Gallo – Videostille

produzione CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia / Teatro Biondo Palermo

Premio Scenario Infanzia 2014

Premio Infogiovani / Fit Lugano 2016

Eolo Award 2016

con il patrocinio di Amnesty International – Italia 

nell’ambito di Interscenario – Le generazioni del nuovo

Interscenario è un’iniziativa di Centro La Soffitta, Teatri di Vita, Teatro dell’Argine, Teatro delle Ariette, in collaborazione con Associazione Scenario e MET, che presenta ogni due anni artisti vincitori e segnalati delle ultime edizioni del Premio Scenario

 

* ADATTO ANCHE AI BAMBINI *

PERCHE’ VEDERLO: perché è uno spettacolo per bambini che sa emozionare anche gli adulti, grazie a un linguaggio fresco e poetico usato per raccontare il tema dell’identità di genere nei più piccoli.

E’ stato lo spettacolo più discusso delle scorse stagioni e finalmente approda a Bologna per la prima volta. Discusso, osteggiato e censurato da chi non l’ha visto; amato e sostenuto da chi l’ha visto. Perché è difficile non essere dalla parte di Alex, il bambino protagonista, che ancora non ha deciso la sua identità di genere, perché non è poi quello che conta ma che tutti i bambini possano vivere la vita che vogliono, senza essere vittime di bullismo da parte dei coetanei o di oppressione da parte delle famiglie.

Nella lingua di Samoa, la parola “fa’afafine” definisce coloro che non si identificano in un sesso o nell’altro, e che godono di considerazione e rispetto. Alex non vive a Samoa, ma vorrebbe anche lui essere un “fa’afafine”. E’ un “gender creative child”: i giorni pari è maschio e i dispari è femmina, dice. La sua stanza è un mondo senza confini: ci sono il mare e le montagne, il sole e la luna, i pesci e gli uccelli, tutto insieme. Il suo letto è una zattera o un aereo, un castello o una navicella spaziale. Oggi per Alex è un giorno importante: ha deciso di dire ad Elliot che gli vuole bene, ma non come agli altri, in un modo speciale. Cosa indossare per incontrarlo? Il vestito da principessa o le scarpette da calcio? Occhiali da aviatore o collana a fiori? Alex ha sempre le idee chiare su ciò che vuole essere. Ma oggi è diverso: è innamorato, per la prima volta, e sente che tutto questo non basta più. Oggi vorrebbe essere tutto insieme, come l’unicorno, l’ornitorinco, o i dinosauri.

Questo spettacolo ha vinto i più prestigiosi premi dedicati al teatro per ragazzi: il Premio Scenario Infanzia 2014 (motivazione: “Un tema arduo, individuato con coraggio e accuratezza di indagine e portato in scena da attori dotati di ironia e leggerezza”), il Premio Infogiovani / FIT festival Lugano 2015 (“Per la magia e la poesia racchiuse in un racconto trattato con leggerezza e innocenza fanciullesca”) e l’Eolo Award 2016 ( “Uno spettacolo davvero unico nel teatro ragazzi italiano per le poetiche e incisive modalità con cui viene proposto un tema ancora considerato tabù”). Inoltre ha ricevuto il patrocinio ufficiale di Amnesty International – Italia “per aver affrontato in modo significativo un tema particolarmente difficile a causa di pregiudizi ed ignoranza, rappresentando con dolcezza il dramma vissuto oggi da molti giovani”.

Giuliano Scarpinato lavora in teatro come attore, tra gli altri, con John Turturro, Carlo Cecchi, Giancarlo Sepe, Emma Dante, Marco Baliani, Daniele Salvo, Cristina Pezzoli, Carmelo Rifici, Mauro Avogadro. Nel 2011 riceve la segnalazione speciale della giuria al Premio Hystrio alla vocazione. Come regista debutta nel 2009, dirigendo i suoi colleghi di corso al Teatro Stabile di Torino in un allestimento de I ciechi di Maeterlinck che va in scena per il Festival delle Colline Torinesi. Nel 2014 vince il Premio Scenario Infanzia con Fa’afafine – mi chiamo Alex e sono un dinosauro. Nel 2015 dirige Elettra di Hugo von Hofmannsthal per il festival Dionisiache al Tempio Dorico di Segesta. Nel 2017 dirige Alan e il mare, ispirato al piccolo siriano profugo, morto sulla spiaggia di Bodrum.

Michele Degirolamo debutta nel 2007 con Mercury Fur, diretto da C. E. Lerici. Due anni dopo è nella terna dei finalisti degli Olimpici del Teatro per la categoria “miglior attore emergente del teatro italiano” per la sua interpretazione in Masked – Legami di Sangue. In seguito recita anche in Aspettando Godot, regia di Maurizio Scaparro. Al cinema è stato protagonista di Amoreodio di Cristian Scardigno e ha preso parte a varie serie televisive, tra cui Don Matteo e La Squadra.

Gioia Salvatori frequenta il triennio di Alta Formazione in Commedia dell’Arte sotto la guida di Carlo Boso, Claudio De Maglio e Claudia Contin, e il corso di formazione “L’attore europeo fra danza, teatro e musica” con docenti tra cui Gigi Dall’Aglio, Michela Lucenti, Laura Forti, Victor Bodo. Negli anni successivi lavora con il Teatro Due di Parma e il Teatro Stabile di Verona e collabora con varie compagnie indipendenti. Affianca all’attività di attrice anche quella di autrice.

Biglietti verdi prezzi
intero 15 euro
ridotto (convenzioni*, + 65) 13 euro
under 30 (giovani con meno di 30 anni) 9 euro
abbonamento 2018 89 euro
carnet 5 ingressi (gennaio-aprile 2018) 65 euro