12 cortometraggi del secolo scorso
(102’)
in collaborazione con Polish School of Animation
a cura di Katarzyna Surmacz
organizzazione Fundacja Promocji Kultury Artystycznej, Filmowej i Audiowizualnej Etiuda&Anima; Międzynarodowy Festiwal Filmowy Etiuda&Anima | International Film Festival Etiuda&Anima
progetto finanziato dal Ministero della Cultura della Polonia e dal Polish Film Institute
nell’ambito del festival Cuore di Polonia, all’interno di Bologna Estate
ANIMACJA
giornate con l’animazione polacca (2)
giornate con l’animazione polacca (2)
domenica 7 luglio, ore 19
introduce Katarzyna Surmacz
Una straordinaria occasione: quella di vedere i capolavori del cinema d’animazione polacco del secolo scorso, in una panoramica cronologica entusiasmante, dal 1958 al 1986, firmati dai più grandi nomi di questo genere, da Jan Lenica a Zbigniew Rybczyński. Sono 12 cortometraggi (durata tra i 4 e 14 minuti) che lasciano senza fiato, e che sono stati spesso pietre miliari nel loro campo.
Si inizia con Dom / House di Walerian Borowczyk e Jan Lenica (1958), ispirato alle avanguardie francesi degli anni ’20, con una felicità inventiva unica. Il corto è l’ultimo che vede insieme i due artisti: il primo indagherà poi l’erotismo in successi come Racconti immorali, La bestia, Interno di un convento; il secondo proseguirà nell’animazione, trasferendosi poi in Francia. È suo, infatti, il secondo corto del programma: Labirynt / Labyrinth (1961).
Czerwone i czarne / Red and Black (1963) vede l’autore Witold Giersz, uno dei nomi più importanti dell’animazione, utilizzare la tecnica della pittura direttamente nella pellicola. Wszystko jest liczbą / Everything Is a Number (1966), premiato come miglior debutto al festival di Oberhausen, ci presenta l’autore Stefan Schabenbeck, rappresentante della corrente più concettuale della seconda ondata di animatori polacchi. Hobby (1968) di Daniel Szczechura, intercetta l’epoca delle proteste contro i totalitarismi, utilizzando tra l’altro una tecnica che unisce il disegno al collage. Straordinariamente emozionante è Apel / The Roll-Call (1970), un horror in bianco e nero dentro un lager, opera di Ryszard Czekała. A seguire, Droga / Road (1971), parabola sull’indecisione, firmata da Mirosław Kijowicz, altro esponente dell’ondata filosofica della seconda generazione. Il divertente Jak działa jamniczek / How a Sausage Dog Works (1971) mette in luce l’arte di Julian Józef Antonisz, prematuramente scomparso. Il pluripremiato Refleksy / Reflections (1979) è firmato da Jerzy Kucia, nome di punta del cinema d’animazione polacco.
Tango (1980) è una pietra miliare – davvero irrinunciabile – per l’invenzione folgorante e ipnotica dell’animazione, che valse nientemeno che il Premio Oscar al regista Zbigniew Rybczyński, che dopo l’importante affermazione si trasferì negli Usa diventando “il papa della videoarte”. Con Łagodna / A Gentle Spirit (1985) entriamo in modo suggestivo nella storia di Dostoevskij, grazie a Piotr Dumała, prestigioso esponente della terza generazione di animatori polacchi, e impegnato nell’evocazione delle atmosfere dei grandi narratori. Infine, Ze światłem / With a Light (1986), una sorta di pastiche dell’America underground degli anni 60, realizzato da Aleksander Sroczyński e Janusz Paszek.
Biglietto
ingresso unico: 6€