Elisabeth gets her way 

coreografia e performance Jan Martens

light design Elke Verachtert
costumi Cédric Charlier
tecnica del suono Yanna Soentjens
estratti video © Archives INA
occhio esterno Marc Vanrunxt, Anne-Lise Brevers, Rudi Meulemans
direzione tecnica Michel Spang, Elke Verachtert
produzione GRIP
coproduzione deSingel (Antwerpen, BE), Les Hivernales – CDCN d’Avignon (FR), Julidans (Amsterdam, NL), C-TAKT (Limburg, BE), Perpodium (BE)
distribuzione internazionale A Propic – Line Rousseau, Marion Gauvent
residenze deSingel (Antwerpen, BE), Les Hivernales – CDCN d’Avignon (FR), Toneelhuis (Antwerpen, BE), ccBe (Antwerpen, BE), C-TAKT (Limburg, BE), CND – Centre national de la danse (Paris, FR)
con il supporto di Flemish Government, Tax shelter of the Belgian Federal Government, Cronos Invest
grazie a INA – l’Institut National de l’ Audiovisuel, Les Ballets de Monte-Carlo sous la Présidence de S.A.R. la Princesse de Hanovre- Direction: Jean-Christophe Maillot, Graciane Finzi, Régis Mitonneau, Anne Montaron, Emmanuelle Tat, François-Bernard Mâche, Zygmunt Krauze, Stephen Montague, Raphaël de Gubernatis, Claire Verlet, Ty Boomershine, Joris van Oosterwijk, Liselotte Sels & Kinga Jaczewska

Elisabeth gets her way

18 settembre 2022, ore 21
19 settembre 2022, ore 19

Prima nazionale

Presentato nell’ambito del festival Gender Bender

Un poliedrico ritratto danzato di Elisabeth Chojnacka, eclettica clavicembalista polacca capace di fondere nel suo repertorio musica classica e d’avanguardia, in ascolto e connessione coi cambiamenti culturali e sociali del secondo Novecento. In questo solo Jan Martens spazia tra stili e generi diversi seguendo il ritmo di quattro partiture interpretate dalla musicista nel corso della sua carriera, intervallate da interviste e immagini di repertorio sullo sfondo. Come un clavicembalo, il corpo del coreografo è plasmato e trasfigurato – nella forma e nel genere – dagli stimoli sonori, restituendo una performance-tributo sfaccettata e multiforme. 

Jan Martens è un coreografo, performer e danzatore belga. Ha studiato alla Fontys Dansacademie di Tilburg e ha completato il programma di danza presso l’Artesis Royal Conservatory di Anversa nel 2006. Il lavoro di Martens è alimentato dalla convinzione che ogni corpo possa comunicare e abbia qualcosa da dire. Con ogni nuovo lavoro cerca di ridisegnare il rapporto tra pubblico e performer. Jan Martens torna a Teatri di Vita, ancora una volta con il festival Gender Bender, dopo l’emozionante Victor, di cui è stato coreografo, con la danza di un adulto e un bambino.

Per l’acquisto del biglietto vai alla pagina del Festival Gender Bender 

Per l’abbonamento all’intera stagione vai alla pagina abbonamenti