resiDANZE
di primavera

15-27 giugno 2020

Le attività si svolgono nell’ambito del progetto interregionale di Residenze Artistiche – Artisti nel territorio, realizzato con il contributo della Regione Emilia Romagna e del MiBAC.

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lunedì 15 giugno 2020

ore 19.00 Nelken-Line azione urbana dalla Sala Studio (via del Pratello 90) a Teatri di Vita, aperta a tutti, partecipazione gratuita
(ore 21.30 LAB-yrinth evento del laboratorio di teatro di Teatri di Vita
ore 22.30 Pina film di Wim Wenders

venerdì 19 e sabato 20 giugno 2020

dalle ore 20.00
Nuove Rotte da Rotture di BAMBULAproject (studio in residenza)
Perpendicolare di Daniele Ninarello e Cristina Donà (studio in residenza) 
A peso morto di C&C Company (compagnia ospite)

venerdì 26 e sabato 27 giugno 2020

dalle ore 20.00
La commedia divina di Cie Essevesse (studio in residenza)
Wall Dialogue Resistance di Il Cantiere (studio in residenza) 
NRG di Paola Bianchi (compagnia ospite)

La quarta edizione di “resiDANZE di primavera” vede la luce dopo l’emergenza sanitaria del Covid. Per questo non è solo una rassegna di danza contemporanea e non è solo il cantiere delle residenze artistiche che ci accompagna ogni primavera. Le “resiDANZE di primavera” 2020 sono una festa. La festa di chi dopo le lunghe privazioni ritrova occasioni di spettacolo e di scambio, cultura e socialità, di chi ritorna a fare spettacolo e a goderne.

Per questa ragione l’inaugurazione della rassegna diventa anche l’inaugurazione simbolica di tutti i teatri, in un’azione che unisce artisti e spettatori in una lunga passeggiata di riscoperta e di riconquista, che unisce le due sedi di Teatri di Vita e con esse il centro di Bologna e la sua periferia, aprendo così i mesi di Bologna Estate. Tutte e tutti a seguire Arianna e il suo filo, fuori dal labirinto dei divieti e delle incertezze, per mappare nuovamente la città e la nostra voglia di esserne protagonisti attraverso il segno della cultura e dello spettacolo. Abbiamo scelto Pina Bausch come “madrina” ideale di questo bisogno di nuovo umanesimo. Sarà rievocando la sua “Nelken-Line” che attraverseremo la città in cerca di teatro: la famosa passeggiata che è un inno al passare del tempo e delle stagioni, ed è anche la gioiosa sfilata di uomini e donne che offrono sé stessi nella loro più sincera individualità allo sguardo e alla partecipazione.

Lunedì 15 giugno la “Nelken-Line” ci accompagnerà nel tardo pomeriggio verso Teatri di Vita, dove tutto si concluderà con un applauso liberatorio. Poi, il saggio-spettacolo del laboratorio di teatro, e il film di Wim Wenders dedicato a Pina Bausch. Nel frattempo 4 compagnie lavoreranno in residenza negli spazi all’aperto di Teatri di Vita. Si potranno vedere i loro spettacoli nei due weekend successivi, affiancati da due compagnie ospiti: BambulaProject e Daniele Ninarello con Cristina Donà il 19-20 giugno, accompagnati da C&C Company; Cie Essevesse e Il Cantiere il 26-27 giugno, accompagnati da Paola Bianchi.

In tutto questo, Arianna continuerà a essere presente, in forma di sagome e fili, negli spazi all’aperto di Teatri di Vita e del Parco dei Pini, per garantire la sicurezza e le norme sanitarie: seguite Arianna, non avete nulla da temere, ma solo da godere della danza, dell’arte, della socialità ritrovata, nel parco di Teatri di Vita.

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I QUATTRO PROGETTI IN RESIDENZA:

“Perpendicolare”
di e con Cristina Donà, Daniele Ninarello, Saverio Lanza
Una produzione Fondazione Fabbrica Europa – CodedUomo, in coproduzione con Festival Danza Estate / Orlando Festival – Operaestate Festival, in collaborazione con Fondazione I Teatri Reggio Emilia / Festival Aperto, realizzato in residenza a Teatri di Vita nell’ambito del programma Artisti nei territori della Regione Emilia-Romagna.
Una cantante, un musicista, un danzatore: ecco “Perpendicolare”, ovvero Cristina Donà, Saverio Lanza e Daniele Ninarello. Insieme per esplorare territori innovativi e profondi, da cui emergono nuove direzioni multidisciplinari e nuovi intrecci di senso. Le parole prendono altre risonanze. I gesti si accordano con i suoni. E lo stupore è in agguato. Il progetto è nato prima del coronavirus, è rimasto bloccato dal lockdown, ma si è nutrito dei mesi di stallo forzato, e oggi riparte. Teatri di Vita ospita il trio in residenza, al termine della quale saranno proposti al pubblico i primissimi passi di quello che sarà sviluppato nelle residenze successive. E’ il prezioso invito a spiare dal buco della serratura un lavoro proprio nei suoi primi momenti di gestazione.
Cristina Donà, cantante e autrice rock, inizia nei primi anni ‘90 il suo lungo e felice percorso artistico. Voce tra le più originali della scena italiana ha contribuito a definire una nuova stagione del rock di matrice mediterranea. Sempre in grado di rinnovarsi è divenuta prima punto di riferimento, poi figura ispiratrice per le nuove generazioni di musicisti italiani.
Daniele Ninarello, dopo aver frequentato la RDA, danza con coreografi e con musicisti e compositori di fama internazionale. Dal 2010 le sue produzioni entrano a far parte della rete Anticorpi XL in Italia e all’estero grazie ai progetti Les Repérages e Dance Roads. Kudoku, realizzata insieme al musicista Dan Kinzelman, ha debuttato alla Biennale Danza 10, ed è tra i progetti selezionati per AEROWAVES TWENTY17, NID Platform e Rencontres Chorégraphiques Seine-Saint-Denis Francia.
Saverio Lanza ha studiato composizione al Conservatorio di Firenze col M° Carlo Prosperi, dove si è diplomato in Direzione d’Orchestra e Strumentazione per Banda; lavora in un ambito musicale a cavallo tra musica di ricerca e canzone d’autore sia come produttore che come autore

“Nuove Rotte da Rotture”
ideazione, regia e coreografia: Paolo Rosini; interpreti: Paolo Rosini e Chiara Tosti; musica in diretta streaming: Mayzena di Michele Mandrelli; realizzato con il sostegno di Anghiari Hub,  in residenza a Teatri di Vita nell’ambito del programma Artisti nei territori della Regione Emilia-Romagna.
Un atto unico di improvvisazione, dove l’imprevisto, anello di congiunzione tra incontro e scontro, diventa opportunità che innesca curiosità verso la scoperta di nuovi orizzonti. Una settimana di ricerca finalizzata a creare una nuova bozza di lavoro, da intendersi quindi ancora in stato embrionale e mai presentata prima, vede coinvolti in scena due danzatori che condividono lo spazio scenico in una continua osmosi dinamica e relazionale.  Il tutto, con il collegamento con il musicsta Michele Mandrelli, che accompagnerà l’esibizione con il live streaming della sua musica attraverso i canali Zoom.
A presentare il lavoro è il duo BambulaProject, ensemble nato a Londra nel 2014, che dopo tre anni si è trasferito in Italia. Paolo Rosini, coreografo, danzatore e performer, ha presentato i suoi lavori in UK, Italia, Bulgaria, Grecia e Portogallo, e attualmente collabora con la compagnia Balletto Civile di Michela Lucenti. Chiara Tosti entra a fa parte dal 2017 della compagnia Agora Coaching Project di Michele Merola ed Enrico Morelli e successivamente lavora con la Mandala Dance Company; attualmente collabora con la compagnia Fabula Saltica di Claudio Ronda.

“La Commedia Divina #like4like”
coreografia e danza Antonino Ceresia, Fabio Dolce, video Nicolas Clauss, musiche Marie Bernard, Romain Aweduti, con il supporto di Klap Maison pour la danse Marseille (FR), Espace Dantza Pau (FR), Théâtre Golovine Avignon (FR), Scène 44 N+N Corsino Marseille (FR), Teatri di Vita Bologna (IT), Stalker Teatro Torino (IT), OFF DANSE Avignon (FR), realizzato in residenza a Teatri di Vita nell’ambito del programma Artisti nei territori della Regione Emilia-Romagna.
Cie Essevesse presenta uno studio su Dante e la sua opera dal titolo “La commedia divina #like4like”. Un lavoro a due che non rappresenta il poema, ma la spinta creatrice del suo autore. Il lavoro si concentra sul rapporto tra arte visiva (grazie alla collaborazione con Nicola Clauss) e uso delle mani nel linguaggio coreografico, facendo eco all’importanza della calligrafia nel momento in cui Dante ha scritto la sua opera.
Coreografi e danzatori sono Fabio Dolce e Antonino Ceresia. Il primo ha ballato per Cannes Jeune Ballet e CCN Ballet de Lorraine durante i suoi dodici anni in Francia, e ha intrapreso una carriera di danza internazionale indipendente per compagnie in Inghilterra, Francia e Italia come Shobana Jeyasingh, De Nada, Dance Theatre Building, Chatha e nei suoi pezzi coreografici. Il secondo è attualmente responsabile del progetto di sensibilizzazione alla danza all’Opera di Marsiglia e scenografo. La sua carriera di interprete si sviluppa tra l’Italia (al corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo, l’Aterballetto a Reggio Emilia e il Maggio Fiorentino a Firenze) e la Francia (all’Opera di Bordeaux, a Parigi, l’Opera di Nizza e il Ballet d’Europe a Marsiglia). Insieme hanno costituito nel 2013 la Cie Essevesse, con la quale hanno sviluppato diversi progetti internazionali.

“Wall Dialogue Resistance (ai tempi della pandemia)”
Direzione artistica: Sara Marasso e Stefano Risso; direzione di produzione: Giovanna Gosio; produzione esecutiva e social network: João Bispo; partners: Balleteatro – MIRA | artes performativas; prima residenza di studio: DevirCapa Centro de Artes Performativas do Algarve, Faro; progetto: associazione culturale IL CANTIERE; realizzato in residenza a Teatri di Vita nell’ambito del programma Artisti nei territori della Regione Emilia-Romagna.
Il Cantiere torna a Teatri di Vita dopo l’esperienza della scorsa edizione di “ResiDanze di Primavera”. Sara Marasso e Stefano Risso, rispettivamente corpo e contrabbasso, penetrano nelle memorie e nelle attualità del quartiere, per restituirne le suggestioni in danza, musica e video, con un tema preciso, quello dei muri. “Wall Dialogue Resistance (ai tempi della pandemia)” è un progetto performativo partecipativo, il cui obiettivo, attraverso un linguaggio contemporaneo multidisciplinare, è la creazione di un racconto multimediale, la storia di una comunità e di un territorio.
La danzatrice e coreografa Sara Marasso e il bassista e compositore Stefano Risso iniziano a collaborare dal 2014 a una serie di progetti artistici che uniscono suono e movimento in un’ottica multidisciplinare che include l’utilizzo del corpo e della musica, uniti al video e alle nuove tecnologie. L’associazione Il Cantiere sviluppa produzioni per spazi teatrali e urbani in una prospettiva interdisciplinare che collega la danza contemporanea con la composizione musicale contemporanea, la musica dal vivo, le arti visive, il video e nuove tecnologie. Nel 2019 hanno presentato a Teatri di Vita “131 urban rendez-vous”.

I DUE SPETTACOLI OSPITI:

“A peso morto”
Creazione originale  Carlo Massari, con Carlo Massari, maschere Lee Ellis, produzione C&C Company.
L’artista ospite del primo weekend è C&C Company, con una performance site-specific graffiante, una sorta di fotogramma di una periferia senza tempo e identità. I protagonisti sono  comparse passive di una città che non riconoscono, di una periferia voluta, desiderata, ma sottratta a morsi nell’inutile e alquanto misteriosa nuova definizione di “Città Metropolitana”, che significa tutto e il suo contrario e che sprofonda nell’oblio… Corpi una volta protagonisti, ora pronti al crollo. Corpi esanimi di eroi, re, caduti in disgrazia, malinconici e sognanti, in attesa di qualcuno che si accorga di loro ancora una volta. “A peso morto” rappresenta la pietas contemporanea con una fisicità che alterna lunghi momenti di staticità a improvvisi cedimenti, dinamiche e antidinamiche, distorsioni, disadattamento, sviluppando una profonda indagine sui cambiamenti e le dinamiche sociali.
Torna C&C Company con i suoi progetti di teatro danza improntati ai temi sociali e civili. La compagnia è nata dalla collaborazione tra due artisti indipendenti: Carlo Massari e Chiara Taviani, che si incontrano nella compagnia Balletto Civile di Michela Lucenti nel 2010. Hanno presentato i loro lavori in diversi festival nazionali ed internazionali in Europa, ottenendo anche numerosi premi. A Teatri di Vita la compagnia ha presentato nelle scorse stagioni “Peurbleue” e “Beast Without Beauty”.

“NRG”
coreografia e danza Paola Bianchi, musiche composte ed eseguite dal vivo Fabrizio Modonese Palumbo, tutor Roberta Nicolai, Raimondo Guarino, sguardo esterno Ivan Fantini, staff scientifico Laura Gemini, Giovanni Boccia Artieri, Annapaola Lovisolo, Alessandro Pontremoli, progetto di residenza condiviso da L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza della Regione Emilia-Romagna; Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro); nell’ambito del progetto residenze coreografiche Lavanderia a Vapore. Produzione PinDoc , coproduzione Agar, Teatri di Vetro, Teatro Akropolis, con il contributo di Mibac e Regione Sicilia, fotografie di Valentina Bianchi.
L’artista ospite del secondo weekend è Paola Bianchi, che presenta NRG, parte del solo ENERGHEIA, con le musiche dal vivo di Fabrizio Modonese Palumbo. Il progetto nasce da un’immersione emotiva negli archivi retinico-mnemonici di una quarantina di persone a cui è stato chiesto: quali sono le immagini pubbliche che si sono impresse nella tua retina e che anche dopo molto tempo continuano a essere vive nella tua memoria visiva? Ogni immagine di questo atlante mnemonico personale e condiviso è entrata così nel corpo deformandolo, fino a generare nuovi stati del corpo.
Paola Bianchi, coreografa e danzatrice, è attiva sulla scena della danza contemporanea a partire dalla fine degli anni ottanta, quando dà vita alla compagnia Gincobiloba con Enrica Brizzi. Nel 1994 fonda l’associazione culturale AGAR. Nel 2009 costituisce il [collettivo] c_a_p, composto da coreografe e studiose, impegnato nella divulgazione della cultura della danza contemporanea. Dal 2015 è parte dell’associazione culturale Pindoc. Collabora con musicisti, artisti visivi, videoartisti, registi cinematografici e teatrali. Con i suoi spettacoli partecipa a festival nazionali e internazionali. La sua ricerca intorno al corpo la spinge a indagare la visione della coreografia per mezzo del video portandola a partecipare a molti festival dedicati alla videodanza. Conduce laboratori di ricerca coreografica e tiene lezioni teoriche presso alcuni atenei italiani. Ha curato la direzione artistica di rassegne e festival.