Parcoscenico
Alberi di Natale, Persone di Periferie
un progetto urbano di Andrea Adriatico

primi per strada: Alessio Genchi e Innocenzo Capriuoli
nei vicoli: Anas Arqawi, Andrea Baldoni, Andrea Mattei, Marco Celli, Michele Balducci, Massimo Giordani, Matteo Curseri, Ludovico Cinalli
coi pennelli, sugli alberi: Giovanni Santecchia e Anna Chiara Capialbi
su tutto: Lorenzo Fedi
sonorizzazione e video: Lorenzo Fedi e Roberto Passuti
visual: Filippo Partesotti
produzione: Teatri di Vita
con il contributo del Comune di Bologna nell’ambito dell’accordo di programma con MiC Direzione Generale Spettacolo a sostegno di attività di spettacolo dal vivo nelle aree periferiche e nel territorio metropolitano
con il patrocinio della Presidenza della Regione Emilia Romagna

Parcoscenico

Da giovedì 8 dicembre 2022 a venerdì 6 gennaio 2023
installazione permanente

L’albero di Natale si trasforma nel parco in periferia, diventando luogo di incontro di centinaia di volti e di voci di chi abita il quartiere, e accogliendo performance e racconti. Seguendo il periodo tradizionale degli addobbi, dall’8 dicembre all’Epifania, gli alberi del Parco dei Pini, nel quartiere Borgo Panigale – Reno, diventano speciali, anzi diventano “Parcoscenico” ovvero “Alberi di Natale, Persone di Periferie”, un progetto urbano di Andrea Adriatico. L’allestimento, realizzato con l’uso di materiale plastic-free, durerà 30 giorni, durante i quali, sotto gli alberi, nel parco, nel teatro, si materializzeranno azioni teatrali e appuntamenti.

Domenica 18 dicembre il pranzo delle Cucine Popolari (aggiungi il tuo posto a tavola)  e la giornata dedicata al ricordo di Giuliano Scabia con la proiezione delle immagini filmate di “Il Gorilla Quadrumàno”, alle ore 15, e con gli interventi di Massimo Marino, autore del recentissimo libro “Il poeta d’oro. Il gran teatro immaginario di Giuliano Scabia” (ed. La Casa Usher), che è valso all’autore il Premio Ubu speciale, consegnato appena pochi giorni fa all’Arena del Sole. Con lui, Stefano Casi, che a Scabia ha dedicato il libro “600.000 e altre azioni teatrali per Giuliano Scabia” (ed. Ets). A dialogare con loro, gli attori del progetto Parcoscenico: Anas Arqawi, Alessio Genchi, Innocenzo Capriuoli, Andrea Baldoni, Andrea Mattei, Marco Celli, Michele Balducci, Ludovico Cinalli, Matteo Curseri, Massimo Giordani, che leggeranno le poesie di Scabia, e si relazioneranno con il pubblico in un dialogo collettivo, scandito da una profonda questione di valore politico e personale intorno ad un grande tavolo di Natale:  “come stai?”

Gli alberi accoglieranno come “palle” di addobbo i volti di 610 abitanti del quartiere, in rappresentanza dei 61.000 cittadini di Borgo Panigale. Gli attori del progetto XYZ hanno percorso il quartiere a tutte le ore del giorno e della notte, chiedendo “come stai?”. Non una semplice indagine sociologica o antropologica del territorio, ma un progetto di incontri con le comunità e con le solitudini. Le interviste saranno la colonna sonora di Parcoscenico, che in alcuni giorni diventerà un presepe laico, con azioni performative.

Parcoscenico

61.000 abitanti, 610 volti, una sola domanda:
come stai?
abbiamo chiesto “come stai?” all’1% de* cittadin* di un quartiere immenso come il  “reno – borgo panigale” della città di bologna.
abbiamo registrato le voci e fotografato i volti.
e con questi elementi abbiamo riscritto una natività.
li abbiamo piazzati sugli alberi di natale e allestito un presepe vivente.
ma i personaggi del presepe non sono il bue, l’asinello, gesù bambino.
o almeno non sono quelli che ci si aspetta. nella nostra culla c’è un cristo presente, che vive e soffre in mezzo a noi.
è il cristo del nostro tempo, che percorre le 24 ore che scandiscono il giorno nelle nostre strade e nelle nostre piazze.
i ragazzi sono quegli straordinari attori di XYZ, dialoghi leggeri fra inutili generazioni, che stanno cominciando a raccontare la politica da una prospettiva del tutto nuova.
ora rileggono l’elettorato, che altro non è se non la gente comune.
li rileggono a partire da una domanda semplice di grande valore politico: “come stai?”
e le risposte non sono scontate.