giovedì 12 aprile 2018 ore 21:00

venerdì 13 aprile 2018 ore 21:00

sabato 14 aprile 2018 ore 20:00

Mai morti

 

testo e regia Renato Sarti

con Bebo Storti

progetto luci Nando Frigerio

video Mirko Locatelli

foto Bruna Ginammi

produzione Teatro della Cooperativa

in collaborazione con Teatro dell’Elfo, Teatri 90 Progetti/Maratona di Milano

PERCHE’ VEDERLO: perché è ormai un grande classico del teatro politico, che affronta la questione delle nostalgie fasciste con uno straordinario interprete.

Mai Morti è una “affabulazione nera” che fa discutere, arrabbiare, divide, emoziona e commuove. Con una scrittura evocativa, Renato Sarti ripercorre la nostra storia recente attraverso i racconti di un fascista mai pentito. È dato a Bebo Storti il difficile compito di dar voce a questo nostalgico delle “belle imprese” del Ventennio fascista, oggi impegnato in prima persona a difesa dell’ordine pubblico contro viados, extracomunitari, zingari e drogati. “Mai Morti” era il nome di uno dei più terribili battaglioni della Decima Mas. A questa formazione, che operò a fianco dei nazisti nella repressione anti-partigiana, e al magma inquietante del pianeta fascista il personaggio guarda con delirante nostalgia.

Durante una notte milanese dei nostri giorni, il protagonista si abbandona a ricordi sacri, lontani, cari. Evoca le “gloriose” azioni della Ettore Muti, come le torture praticate nelle stanze di quello che diventerà il Piccolo Teatro di Milano. Ricorda le stragi compiute dall’Esercito Italiano in Africa e l’uso indiscriminato e massiccio dei gas contro le popolazioni civili. Ad animare i suoi sogni a occhi aperti sono anche alcune vicende del passato più prossimo e del nostro presente: dalla strage di piazza Fontana nella Milano incandescente del 1969 fino al G8 di Genova.

Un monologo che cerca di rammentare, a chi se lo fosse dimenticato o non l’avesse mai appreso che la parola antifascismo ha ancora un fondamentale e profondo motivo di esistere, e per riflettere su quanto, in Italia, il razzismo, il nazionalismo e la xenofobia siano difficili da estirpare.

Renato Sarti si forma con Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano e al Teatro dell’Elfo con le regie di Gabriele Salvatores, Elio De Capitani e Ferdinando Bruni. Dal 1987 consegue diversi premi come drammaturgo: I.D.I., Vallecorsi, Riccione, Gassman, Anima. Nel 1991 Giorgio Strehler mette in scena Libero e nel 1992 Massimo Castri è il regista di Ravensbrück, con Valeria Moriconi. Nel 2001 fonda il Teatro della Cooperativa a Milano, dove mette in scena numerosi suoi testi. I me ciamava per nome e Nome di battaglia Lia sono stati rappresentati, tra l’altro, a Montecitorio.

In questi anni Sarti ha collaborato con diversi attori e registi quali Giulia Lazzarini, Bebo Storti, Dario Fo e Franca Rame, Franco Però, Paolo Bonacelli, Omero Antonutti, Alessandra Faiella, Paolo Rossi, Ale&Franz, Flavio Oreglio, Max Pisu. Per la sua attività Sarti ha ricevuto l’Ambrogino d’Oro del Comune di Milano e il Premio Isimbardi della Provincia di Milano, i Premi Henriquez e Hystrio, attestati importanti da parte dell’Associazione Nazionale Ex Deportati e dell’Associazione Nazionale Partigiani, e una medaglia commemorativa da parte del Presidente della Repubblica.

Bebo Storti è attore teatrale e cinematografico, sia comico che drammatico. Dal celebre gruppo di Comedians di Gabriele Salvatores approda ben presto, proprio sotto la direzione del regista, al cinema, fino alla televisione, dove raggiunge il successo in programmi come Su la testa! e Mai dire gol, con personaggi come il Conte Uguccione. Dal 2002 porta nei teatri italiani Mai Morti di Renato Sarti. E’ stato anche consigliere regionale della Lombardia dal 2005.