sabato 26 marzo 2022, ore 20
domenica 27 marzo 2022, ore 17

Le Etiopiche

ideazione, coreografia e regia Mattia Cason

interpreti Mattia Cason, Katja Kolarič, Rada Kovačević, Tamás Tuza, Carolina Alessandra Valentini

assistente alla regia Alessandro Conte
drammaturgia Mattia Cason
disegno luci Aleksander Plut

video Mattia Cason
con la partecipazione in video di:  Sirak, Berhanu, Dawit (rifugiati africani) / Odysseas Manidakis (giocatore di Bouzuki) / Nabi Aslam, Armin Hamdard, Arshaz Khan, Ayal Khan, Faisal Khan, Naveed Khan, Ramin Khan, Sulaiman Kharoti, Hamyoon Nabizada (Mama), Sharif (soldati di Alessandro)  / Shashe Capra, Arsema Amare Hagos, Tarik Ranieri (combattenti della resistenza etiope) / Alessandro Conte (Ibn Arabi) / Paolo Cacioppo, Alessandro Conte, Luca Vallata (AlKhidr)
riprese video Federico Boni, Mattia Cason, Andrej Lamut, Alberto De Nart, Francesco Sossai
autore e interprete della canzone Muhammad Abd AlMunem
animazione Alessandro Conte, Roberto Ranon
montaggio sonoro Lav Kovač

costumi Katarina Markov (Atelje d.o.o.), Claudia Cavagnis (La Cruna dell’Ago), Paola D’Incà (Fuori dai Piedi), Andrea Ferletic
oggetti di scena Diego Cason, Andrea Ferletic, Katarina Markov, Antonio Trinko, Vladimir Vodeb, Loris Zanetti

traduzioni Yonatan Esterkin (yiddish); Sorour Semsari Parapari, Sara Shmuel (persiano); Gianfrancesco Lusini (amarico); Giacomo Klein (greco moderno); Francesca Canzian (greco antico); Mert Aksu (turco); Muhammad Abd Almunem (arabo)

una produzione EN-KNAP Produzioni / CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
con il sostegno di Dialoghi – Residenze delle arti performative a Villa Manin

vincitore Premio Scenario 2021

STAGIONE 2021-22
FUORI, CASA

Rodi 340 a.C. o forse Turchia 2021. Al seguito di Alessandro Magno verso l’Afghanistan o al seguito dei migranti verso l’Europa, praticamente sulla stessa rotta, dove la cronaca dei nostri giorni sembra sovrapporsi all’epica millenaria di conquiste leggendarie. “Le Etiopiche” di Mattia Cason, progetto vincitore del Premio Scenario 2021, è un invito a rileggere il presente attraverso la storia e la filosofia, mescolando Alessandro e il suo avversario Mnemone, Wittgenstein e Pasolini, la prima guerra mondiale e la tradizione sufi: “storia e mito, plurilinguismo e multidisciplinarietà, complessità concettuale e artigianato teatrale che ricollocano nel passato tematiche del presente”, come si legge nella motivazione della giuria del premio. Un viaggio affascinante tra danza contemporanea, teatro, performance e videoarte, che trascina lo spettatore in una suggestiva babele linguistica, dove italiano, tedesco e inglese incontrano il greco antico, l’arabo e il turco.

Per Mattia Cason “Le Etiopiche”, il cui titolo si rifà a un antico romanzo greco, è il primo tassello di una trilogia su Alessandro Magno, non come conquistatore, bensì come esploratore, innamorato di tutto ciò che è altro, straniero, diverso da lui. Da qui prende forma uno spettacolo che racconta di alterità e di confini, dove l’antico incontro tra Greci e Persiani assume i tratti archetipici della storia dell’Unione Europea, con tutte le sue contraddizioni, rileggendo – come si legge nella motivazione del Premio Scenario – “l’epica di Alessandro Magno alla luce della contemporaneità, aprendo una riflessione sull’Europa di oggi, in una prospettiva che contempla l’accoglienza come opportunità piuttosto che come limite”.

Mattia Cason nasce a Belluno nel 1989. Ha studiato recitazione all’Accademia Nico Pepe di Udine e danza alla Maslool di Tel Aviv. Ha lavorato con le compagnie israeliane Fresco Dance Company e Inbal Dance Theatre, e con vari coreografi indipendenti. Dal 2021 è a Lubiana con la compagnia En Knap.