mercoledì 28 novembre 2018, ore 21:00
Insulti al pubblico
Atto unico a due personaggi che personaggi non sono
di Peter Handke con Chiara Caselli e Lydia Giordano regia Chiara Caselli produzione Teatro delle Donne |
Correva l’anno 1966 quando un giovanissimo Peter Handke fece il suo ingresso nel mondo teatrale… insultando gli spettatori. In realtà “Insulti al pubblico” non è un testo di aggressiva provocazione, ma semmai il tentativo di mettere sul campo, anzi di condividere con gli spettatori stessi, una riflessione sul senso del teatro. Certo, in modo molto inconsueto e diretto. Oggi, che di anni da quel 1966 ne sono passati molti e sulle assi del palcoscenico si sono viste provocazioni molto più estreme, quegli “Insulti al pubblico” rischiano di essere datati. Eppure, a leggerli bene rimangono tuttora vivi e vivaci. Soprattutto se a farlo è la sensibilità di Chiara Caselli, che ne ha colto sfumature più sottili, e che li porta in scena in coppia con Lydia Giordano, cioè enfatizzando un approccio femminile al copione, e quindi più acuto per certi aspetti rispetto al solito.
E’ la stessa Caselli a spiegare il suo approccio: “Quello che mi ha colpita e catturata sin dalla prima lettura è l’energia vitale che erompe dalle lucide e giocose parole di un Handke allora ventiquattrenne. Nell’adattamento e nella regia ho seguito quell’intuizione, supportata poi dalla registrazione della prima teatrale a Berlino del 1966, con l’autore presente. Il pubblico in sala non è per nulla scioccato o imbarazzato. Gli spettatori si divertono, ridono spesso, si sentono coinvolti in un gioco. Questo voleva Handke, che pone l’elemento del gioco come centro alle note di regia e consigli agli attori, raccomandando loro di vedere film western, sketch comici, ascoltare cori da stadio, litanie religiose e facendo iniziare lo spettacolo con finti rumori di scena dietro il sipario che, aprendosi, rivelerà poi uno spazio nudo e vuoto. Un gioco, appunto, intorno ad un argomento serissimo, un serrato confronto con il teatro e la sua essenza. Ho fortemente voluto che lo spettacolo avesse un tono giocoso e spiazzante, supportato dall’intelligenza affilata di Handke che, consapevolmente, gioca con l’insita contraddizione alla base del suo testo”.
Chiara Caselli, dopo svariate apparizioni in serie televisive e al cinema (dove esordisce ne “Il segreto”, Francesco Maselli, 1990), ancora giovanissima acquista popolarità con la partecipazione al road movie di Gus Van Sant “Belli e dannati” (1991). In “Dove siete? Io sono qui” di Liliana Cavani (1993) recita la parte di una sordomuta, che le vale il Nastro d’argento come miglior attrice protagonista. Tra i suoi altri film: “Al di là delle nuvole” (Michelangelo Antonioni, 1995), “Garage Olimpo” (Marco Bechis, 1999), “Non ho sonno” (Dario Argento, 2000), “Il gioco di Ripley” (Liliana Cavani, 2002), “Cover Boy – L’ultima rivoluzione” (Carmine Amoroso, 2008), “Il passato è una terra straniera” (Daniele Vicari, 2008). Nel 2010 recita in francese ne “Il padre dei miei figli” di Mia Hansen-Love. Come regista ha realizzato diversi cortometraggi, tra cui “Per sempre”, vincitore del Nastro d’argento nel 2000. Parallelamente al lavoro nel cinema è impegnata nella fotografia (nel 2011 espone anche al Padiglione Italia della Biennale).