di Anton Ovchinnikov

Beauty of the Beast

da martedì 21 a venerdì 24 novembre, ore 21
sabato 25 novembre, ore 20
domenica 26 novembre, ore 17

posti limitati

Cosa rappresenti la bellezza del balletto classico russo e tutta la cultura russa per i danzatori ucraini e più in generale per il mondo della danza (così come la cultura russa per la cultura universale) è superfluo spiegare. E allora che rapporto c’è tra la bellezza dei ballerini russi e la bestialità dei soldati russi che invadono, uccidono e torturano? A interrogarsi su questo è un danzatore e coreografo ucraino che si confronta proprio con il suo mito e al tempo stesso con la nuova realtà, in una performance che è danza, critica, atto politico, e trascende la stessa guerra in Ucraina per diventare riflessione sul corpo nella sua ambivalenza tra “beauty” e “beast”. La performance nasce dalla poesia “New Russian Ballet” (nuovo balletto classico) scritta dallo stesso coreografo e poeta Anton Ovchinnikov agli inizi dell’invasione dell’Ucraina, nel marzo 2022. E coinvolge gli spettatori nei loro corpi e nella loro responsabilità, in modo sottile, con dolorosa ironia.
Anton Ovchinnikov, coreografo, danzatore, compositore e poeta, è direttore artistico di Black O!Range Dance Productions e organizza il festival internazionale di danza Zelyonka Space di Kiev. Nel 2015 ha co-fondato la Contemporary Dance Platform ucraina di cui è presidente. Ha insegnato in Ucraina, Polonia e negli Usa. A Teatri di Vita è già venuto 9 anni fa con “As I Became a Traitor”, dedicato al nascente conflitto nel Donbass, mentre l’anno scorso al festival estivo “Cuore di Slavia” ha presentato l’opera di videodanza “Monochrome”, in collegamento dal suo Paese da cui non poteva ancora uscire.

Biglietto verde

intero: 15€
ridotto: 13€
under 30: 9€

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